The Last Of Us, Recensione 1×02 – Il mondo è degli infetti

Siamo giunti al secondo episodio di The Last Of Us e grazie alla regia di Neil Druckmann vedremo che il mondo è cambiato, vittima degli “infetti”.

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La serie tratta dall’omonimo videogame The Last Of Us è giunta al secondo episodio, disponibile da questo lunedì su HBO e in Italia su Sky e NowTV.

Il primo appuntamento ha saputo registrare numeri da capogiro, soltanto in America, con ben 4.5 milioni di spettatori; infatti, si parla del secondo miglior debutto di una serie tv sul canale americano (davanti soltanto House Of The Dragon). I numeri raddoppiano se si prendono in considerazione le prime 48 ore dalla messa in onda.

Non è stato un successo soltanto da un punto di vista degli spettatori; infatti, la critica ha elogiato il primo episodio, ritenendolo ben confezionato e capace di poter affascinare sia gli amanti della serie videoludica sviluppata dalla casa americana Naughty Dog, sia i neofiti di questo mondo.

La serie è composta da un totale di nove episodi; quindi, è fin troppo presto per poter dire se siamo davanti ad uno dei migliori adattamenti videoludici sia per la critica che per il pubblico.

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Se antecedentemente alla messa in onda del primo episodio a parlare è stato Neil Druckmann (vicepresidente della Naughty Dog) questa volta è toccato a Craig Mazin (già sceneggiatore della conclamata serie tv Chernobyl), il quale ha rilasciato una dichiarazione riguardante la scelta di Pedro Pascal e Bella Ramsey:

Non ho insegnato a Bella i vari movimenti di Ellie. Non le ho insegnato come mantenere il ritmo di Ellie. Non le ho insegnato nulla, se non durante le riprese le davo varie indicazioni su cosa volevamo trasmettere con i dialoghi ed i gesti. […] È stato frustrante vedere ciò che avevamo per le mani e la gente invece dubitava.

Nella giornata di oggi, è stato pubblicato il secondo episodio “Infected”, in cui è stato introdotto l’antagonista per eccellenza (anche se è tutto da vedere) nel mondo post-apocalittico di The Last Of Us.

Di seguito, troverete la recensione del secondo episodio della serie tv firmata da HBO e trasmessa in Italia su Sky e NowTV. Vi ricordiamo che potreste incorrere in qualche spoiler, qualora non abbiate giocato il titolo videoludico o abbiate visionato l’episodio.

The Last Of Us: un mondo di infetti

Il secondo appuntamento settimanale di The Last Of Us segue la formula del precedente, iniziando con una spiegazione sul tipo di infezione procurata dal fungo Cordyceps.

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Nel primo episodio eravamo di fronte ad un talk show televisivo in cui uno scienziato ipotizzava l’infezione da fungo, elaborando uno scenario apocalittico in cui l’umanità ne usciva sconfitta; nel secondo, invece, ritorniamo nel 2003 in Indonesia (dove l’infezione ha iniziato a diffondersi) e seguiamo una dottoressa alle prese con il primo caso di infezione da Cordyceps.

È l’inizio della fine e la scienziata lo sa bene; infatti, il suo unico suggerimento per contenere questo fungo letale (che nel giro di poche ore aveva già infettato quattordici persone) è stato quello di bombardare la città, uccidendo così anche persone civili e la sua stessa famiglia.

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È una scena brutale, che lascia lo spettatore già interdetto sulla crudeltà di un mondo alle prese con un’infezione che non ha una cura. E ancora non si è diffusa globalmente.

Ritorniamo nel 2023 ed il nostro cammino prosegue al fianco di Ellie (Bella Ramsey), Joel (Pedro Pascal) e Tess (Anna Torv). I due sono ancora indecisi su come comportarsi con la ragazzina quattordicenne, avendo delle difficoltà a razionalizzare il fatto che Ellie possa essere effettivamente immune al fungo Cordyceps.

Da un lato abbiamo Joel, intento a voler tornare indietro e cercare un altro modo al fine di trovare la batteria per raggiungere Tommy in Wyoming; dall’altro vi è Tess, che in questa fase del racconto si dimostra essere una donna tenace ed al tempo stesso razionale. Infatti, la donna ha capito subito che Ellie rappresenta l’unico modo per entrare in possesso della batteria e se le Luci credono che la ragazza sia l’elemento fondamentale per la salvezza del mondo, allora è desiderosa di proteggerla in modo tale da poter ottenere il suo tornaconto.

Volendo citare Tess “io e Joel non siamo delle brave persone” ed in questo momento i due mostrano tutto il loro egoismo nel voler proseguire nel loro viaggio, soltanto per poter ottenere il loro premio finale.

La serie tv di The Last Of Us segue, però, la linea del videogioco dove i personaggi nell’arco di poco tempo affrontano un’evoluzione emotiva, visto le varie vicissitudini che si ritrovano a dover vivere.

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La città è completamente distrutta; infatti, tramite il dialogo dei personaggi scopriamo che anche in America era stata attuata la strategia di bombardare le varie città per cercare di contenere il diffondersi dell’infezione. Se in alcune città non ha funzionato, Boston è stata tra quelle fortunate e alcuni sono riusciti a salvarsi grazie al bombardamento.

I nostri tre protagonisti dovranno affrontare un lungo viaggio per poter arrivare all’insediamento ovest delle Luci; per farlo, arriveranno ad un bivio: cercare di attraversare la via lunga pullulante di “Infetti”, o la via breve attraversando il museo, luogo che potrebbe nascondere delle insidie.

Questo episodio di The Last Of Us, diretto da Neil Druckmann, serve da introduzione al mondo degli infetti; un momento necessario visto che, in questo punto, vi saranno delle differenze sostanziali rispetto al videogioco da cui è tratta la serie tv.

Il vicepresidente della Naughty Dog ha ideato gli infetti e mostra al pubblico che sa perfettamente come usarli per poter dare quel sapore horror alla serie tv. Joel, Ellie e Tess sono costretti a ripiegare verso il museo e sarà proprio lì che una delle loro paure diventerà realtà.

Infatti, basta soltanto ascoltare il verso del clicker per poter assaporare il senso della paura e l’adrenalina di chi è disperato nel voler sopravvivere. In maniera eccezionale, Druckmann riesce a dirigere la prima vera e propria scena d’azione (ripresa da un momento clou del videogioco) in cui vediamo il primo scontro tra Joel e gli infetti.

Dopo ogni conflitto in The Last Of Us segue un momento in cui i protagonisti dovranno affrontare delle conseguenze: nel primo episodio, Joel ha riprovato la rabbia nei confronti dei militari (poiché proprio uno di loro lo ha privato della persona più importante al mondo) e nel secondo, i tre protagonisti capiranno che gli infetti sanno essere letali.

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Ed è proprio in questo momento di The Last Of Us che Tess affronta la sua evoluzione. Prima era soltanto una donna che voleva sopravvivere in un mondo che non permette errori, disposta anche ad “usare” una ragazzina pur di ottenere un tornaconto personale; ora, è una donna determinata nel credere che Ellie sia la cura. Deve esserlo, perché nei momenti più disperati bisogna attaccarsi anche all’idea più flebile per cercare di non morire nell’orrore più scuro.

“Quando sei perso nell’oscurità, cerca la luce”.

The Last Of Us: tra videogioco e serie tv

Il secondo episodio della serie tv, prodotta da HBO, segna una spaccatura (sebbene non particolarmente determinante) tra il prodotto televisivo e l’omonimo videogioco da cui è tratto.

Infatti, nel titolo videoludico di The Last Of Us il fungo Cordyceps si trasmette o mediante contatto diretto (attraverso, per esempio, un morso) o mediante le spore inalate.

Nella serie tv sono state completamente eliminate quest’ultime per far spazio ad un altro elemento raccapricciante, non presente nel videogioco: gli infetti sono interconnessi tra di loro.

Se uno degli infetti venisse danneggiato o entrasse in contatto con un essere non infetto, allora questo potrebbe lanciare un avvertimento a tutti gli altri; i quali accorerebbero inesorabili e letali contro qualsiasi ostacolo presente sul loro cammino.

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Come accennato poc’anzi questo non rappresenta un cambiamento determinante per la lore di The Last Of Us, poiché soprattutto nel videogioco le spore venivano utilizzate per creare un’atmosfera cupa e per far comprendere al giocatore che di lì a poco ci sarebbe stato uno scontro fino all’ultimo colpo con gli infetti.

Non è un caso che il secondo episodio sia diretto da Neil Druckmann; infatti, il vicepresidente della Naughty Dog conosce bene il mondo degli infetti e ha voluto presentarli per la prima volta proprio in una delle scene più memorabili del videogioco: lo scontro al museo.

Sarà molto interessante vedere come l’implemento della connessione tra gli infetti verrà utilizzata all’interno della serie tv The Last Of Us; poiché apre degli scenari mai approfonditi nel videogioco.

The Last Of Us: un cast fenomenale

È praticamente impossibile giudicare un’intera performance soltanto da due episodi pubblicati.

Chi scrive questa recensione, però, non può fare altro che affermare come sembri che i due protagonisti principali di The Last Of Us abbiano centrato appieno il ruolo che gli è stato assegnato.

Pedro Pascal è Joel. Ha saputo interpretarlo nell’episodio precedente quando ha dovuto rappresentare sia la versione di padre amorevole, sia la versione di un uomo devastato dal dolore, apatico e violento.

In questo secondo episodio, Joel è scettico. Non crede pienamente alla versione dei fatti di Ellie ed ha paura che la ragazzina possa mutare da un momento all’altro. Non vuole immischiarsi con questa vicenda; preferirebbe tornare indietro, pur di non proseguire in questo percorso con la quattordicenne.

Eppure, non sfugge allo sguardo dello spettatore l’occhiata fugace verso l’orologio rotto regalato da Sarah o verso le sue dita dopo aver sfiorato quelle di Ellie.

È un Joel dalle mille sfaccettature e il viaggio è soltanto iniziato.

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Bella Ramsey è stata fortemente criticata quando è stata scelta come interprete di Ellie, personaggio chiave del mondo di The Last Of Us. In seguito alla visione del secondo episodio, si può comprendere come la maggior parte di quelle critiche non abbiano trovato terreno fertile.

Certo, Ellie non è un personaggio adorabile. Anzi, all’inizio è particolarmente ostile nei confronti di Joel, scontrosa, volgare. Basta pensare alla scena finale del secondo episodio di The Last Of Us in cui la ragazza cerca di ribellarsi perché non vuole continuare questo viaggio con soltanto Joel al suo fianco.

L’uomo non è mai stato cordiale con lei; Tess, d’altro canto, ha cercato di istruire la quattordicenne nell'affrontare quel mondo post-apocalittico. Ha anche espresso un po’ di ammirazione nei confronti della ragazza quando quest’ultima ha raccontato la storia di come sia stata morsa.

Anna Torv (Tess nella serie tv) ha saputo replicare ciò che Annie Wersching (attrice originale del personaggio) ha creato nel videogioco. Un personaggio forte e determinato che riesce a fare breccia sia nel cuore degli spettatori, che nel cuore degli amanti della saga videoludica.

The Last Of Us è un titolo che affronta il tema della perdita più volte e mai banalmente. È sempre un momento che lascia lo spettatore inerme, in preda a sentimenti quali rabbia, tristezza, vuoto.

Davanti a Joel ed Ellie si prospetta un lungo viaggio e il prossimo passo sarà cercare di raggiungere la casa di Bill e Frank. Il secondo episodio di The Last Of Us è attualmente disponibile su Sky e NowTv. Il terzo appuntamento settimanale sarà pubblicato lunedì 30 gennaio, in contemporanea con gli Stati Uniti ed il giorno successivo si potrà guardare l'episodio doppiato in italiano.

Recensione senza voto

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