The Penguin 1×01, Recensione: una Gotham senza eroi

Un inizio travolgente per la serie spin-off di The Batman

The Penguin

Il momento di tornare a Gotham City è arrivato. Dal 20 settembre è disponibile, in esclusiva su Sky e Now, la prima puntata di The Penguin. Serie targata HBO, da sempre sinonimo di qualità, ambientata nell'universo di The Batman, per restare in tema di produzioni pregiate.

Si ritorna quindi in una Gotham City sommersa, mai come prima d'ora "terra di nessuno", dopo il vuoto di potere lasciato dalla morte di Carmine Falcone. Come vi avevamo anticipato, The Penguin è ambientata infatti subito dopo gli eventi del film con protagonista Robert Pattinson. Nonostante ciò, già da questa puntata si lascia totalmente da parte l'Uomo Pipistrello, riprendendo ciò che ha funzionato nella pellicola di Matt Reeves per raccontare tutt'altro tipo di storia.

The Penguin è la classica storia di crimini e mafia, un gangster show, come annunciavano le prime reazioni, paragonabile a classici della serialità crime come I Soprano. Proprio come The Batman, non aspettatevi un cinecomic, ma molto di più. Questa serie sfrutta i nomi degli storici villain dei fumetti, le ambientazioni e il marchio DC per andare oltre i canoni del genere supereroistico. Se questo è l'inizio, ci attende un viaggio travolgente nei sobborghi di Gotham.

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La scalata al potere di Oz

Il fatto che la serie sia ambientata una settimana dopo il finale di The Batman è evidente sin da subito. Si parte, infatti, con la stessa immagine del Pinguino vista nella parte conclusiva della pellicola, accompagnata da alcuni servizi televisivi relativi agli eventi susseguitisi nel lasso di tempo fra film e serie. La colonna sonora di Michael Giacchino (il figlio Mick comporrà quella di The Penguin) e le immagini tratte dal film riportano immediatamente lo spettatore nelle atmosfere cupe e misteriose ideate da Matt Reeves.

Un montaggio introduttivo che mette in chiaro soprattutto una cosa: ancora una volta Gotham è la vera protagonista. Tra i bassifondi della città si consumano crimini violenti o piccoli furti di giovani teppisti. Ed è questo l'ambiente con cui si confronta quotidianamente Oz Cobb (Colin Farrell), ex braccio destro di Carmine Falcone pronto a sfruttare finalmente la sua occasione. Tra i piccoli criminali rientra invece anche Victor Aguilar (Rhenzy Feliz), il cui rapporto con Oz si costruisce e sviluppa in modo impeccabile nel corso del primo episodio.

Oz deve però confrontarsi con gli eredi di Carmine. Si tratta del figlio Alberto e soprattutto della figlia Sofia Falcone (Cristin Milioti), tornata in libertà dopo il tormentato passato ad Arkham. Sono loro i primi ad essere chiamati in causa per raccogliere l'impero lasciato dal padre. Le loro ambizioni si scontrano, sin dall'inizio, con quelle di Oz. Per un doppiogiochista come lui, diventa quindi un gioco da ragazzi oscillare tra le due grandi famiglie criminali di Gotham, Falcone e Maroni, per ritagliarsi un ruolo sempre più importante.

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The Penguin: un inizio trionfale

Per gli amanti del genere, c'è poco da rimproverare all'episodio pilota di The Penguin, a parte qualche inutile polemica sul cambio di nome del protagonista. E per i non amanti dei cinecomic? Anche in questo caso, molto poco di cui lamentarsi. Il primo episodio funziona in tutto e per tutto. Non per il marchio che sfrutta, non perché è lo spin-off di un film amatissimo. Semplicemente perché si tratta di un'ora di grande spettacolo televisivo (o cinematografico, perché il livello è quello lì).

Una puntata scritta bene, che fa proprio quello che ci si aspetterebbe da un episodio introduttivo. Presenta il protagonista, più di quanto non avesse già fatto il film; introduce comprimari e antagonisti in modo chiaro e avvincente; fa immergere lo spettatore nei toni e nelle ambientazioni della serie, dando un'idea precisa anche di ciò che andremo a vedere. Per quanto possa sembrare banale, è tutto racchiuso qui, in quella che dovrebbe essere la base di ogni serie tv. In The Penguin è fatto però in modo impeccabile.

Sul lato tecnico c'è ben poco da aggiungere. Fotografia, regia e colonna sonora sono di altissimo livello per una serie tv. Ma sono le interpretazioni del cast l'enorme punto di forza del primo episodio di The Penguin. Colin Farrell (Gli spiriti dell'isola) prosegue ciò che di buono aveva fatto in The Batman. Irriconoscibile tanto quanto eccezionale nel dipingere un criminale sopra le righe, dalla mente brillante ma contorta. Cristin Milioti (How I Met Your Mother, Fargo) come Sofia Falcone è la grande novità e la grande sorpresa. Entra in punta di piedi per poi rubare la scena anche a Farrell, soprattutto nel finale di puntata.

Un finale che chiude perfettamente e in modo circolare la sottotrama aperta ad inizio puntata, ma che incuriosisce lo spettatore e accentua l'interesse per quello che verrà.

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8

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The Penguin debutta con un episodio solido e coinvolgente, che ripropone le atmosfere cupe della Gotham di Matt Reeves per raccontare una storia di potere e criminalità in grado di andare oltre i canoni dei cinecomic. Un inizio travolgente che brilla per scrittura, fotografia e soprattutto le formidabili interpretazioni di Colin Farell e Cristin Milioti.

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