The Sinking City

«Ph’nglui mglw’nafh Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn», che tradotta significa «Nella sua dimora a R’lyeh il morto Cthulhu attende sognando». Per i cultori della letteratura del mito, del soprannaturale, della fantascienza e soprattutto dell’horror non si tratta di un’espressione senza significato perché ne conoscono il principio, sanno cioè che sia R’lyeh e sia Cthulhu sono nomi di […]

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«Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn», che tradotta significa «Nella sua dimora a R'lyeh il morto Cthulhu attende sognando». Per i cultori della letteratura del mito, del soprannaturale, della fantascienza e soprattutto dell'horror non si tratta di un'espressione senza significato perché ne conoscono il principio, sanno cioè che sia R'lyeh e sia Cthulhu sono nomi di pura fantasia, nati dalla spettrale e cupa immaginazione dello scrittore americano H.P. Lovecraft (1890–1937) – le cui opere sono state apprezzate dalla critica solo dopo la sua morte – il primo per indicare una città sommersa nelle acque dell'Oceano Pacifico e il secondo per designare un'entità semidivina con molta probabilità di provenienza aliena che con altre condiziona l'intera vita terrestre, entrando anche nella mente degli uomini.

La frase è una sorta di litania rituale pronunciata dai seguaci della divinità ed è estrapolata dal racconto Il richiamo di Cthulhu scritto nel 1926 e pubblicato nel 1928 che appartiene a sua volta al cosiddetto ciclo dei Miti di Cthulhu, una raccolta di saggi brevi e di romanzi che rappresenta il focus più importante della produzione lovecraftiana. Ignoto, esoterismo, follia, mistero, terrore sono gli ingredienti attorno ai quali si svolge la narrazione degli episodi, rendendoli incredibilmente interessanti e avvincenti. E tra questi spicca La maschera di Innsmouth, conosciuto anche come L'ombra su Innsmouth – il titolo originale è The shadow over Innsmouth – scritto nel 1931 e pubblicato nel 1936, considerato a buon diritto uno dei suoi lavori migliori, tanto poi da diventare ai giorni nostri la fonte principale d'ispirazione per un videogioco di un certo successo The Sinking City, uscito per il pubblico lo scorso 27 giugno.

Sviluppato da Frogwares, una software house ucraina con sede a Kiev (non è la prima volta che si cimenta in vicende di questo genere) e pubblicato per le piattaforme Microsoft Windows, PS4, Xbox One, Nintendo Switch da Bigben Interactive, The Sinking City è un single player in cui dominano l'azione, l'avventura e ovviamente quelle caratteristiche proprie degli scritti di Lovecraft come l'aspetto deforme e ripugnante delle creature che li popolano, le scene d'ambientazione a tinte scure per rendere ancora di più l'atmosfera poco rassicurante e la criticità della mente umana di fronte all'inspigabile, al pathos.

Infatti la trama, siamo negli anni venti, si svolge seguendo le orme di un veterano della Grande Guerra di professione investigatore privato, Charles W. Reed, che recatosi nella cittadina (inventata) di Oakmont, Massachusetts, per scoprire le sue origini e per dare una risposta alle sue ricorrenti e spaventose visioni che lo dissociano dalla realtà stessa vissuta in quei momenti, rimane coinvolto, suo malgrado, a risolvere un caso di sparizione in mare del figlio di un rappresentante delle famiglie più in vista della città. Solo così potrà ottenere tutti i chiarimenti che lo riguardano personalmente compresi quelli che possono spiegare il motivo dell'inondazione della città avvenuta sei mesi prima e delle strane forze che la tengono assoggettata.

Nei vari passaggi della storia non mancano inoltre riferimenti ad altri lavori dello scrittore come, ad esempio, Dagon (scritto nel 1917 e pubblicato nel 1919), Il caso di Charles Dexter Ward(scritto nel 1927), Il tumulo (scritto nel 1928) e Necronomicon(scritto nel 1927) che fanno da sfondo, da side cases ad eventi che il giocatore dovrà sbrogliare per poter continuare le indagini e per dare un senso compiuto al suo esito finale. Un gioco dunque che pur con qualche lacuna di carattere tecnico merita l'attenzione e di essere provato perché da un lato permette di apprezzare la genialità di un autore che qualcuno ha paragonato ad Edgar Allan Poe e dall'altro di avvicinarsi da una diversa prospettiva cioè sotto forma ludica a conoscere le potenzialità e le incognite nascoste nel nostro subconscio, la cui antica origine si perde nella notte dei tempi dello spazio infinito.

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