The Umbrella Academy 4, Recensione: salvare il mondo per l’ultima volta

La famiglia Hargreeves di The Umbrella Academy 4 è tornata per un finale dolceamaro.

the umbrella academy 4

Sono passati cinque anni dalla prima volta che noi spettatori abbiamo avuto modo di conoscere la famiglia Hargreeves e di conseguenza vivere attraverso lo schermo tutti i drammi e le bizzarrie ad essa connessi.

Adesso, dopo tre stagioni di assurde avventure tra apocalissi sventate e linee temporali distrutte è arrivato il momento di dire addio a Numero Cinque (Aidan Gallagher), Victor (Elliot Page), Luther (Tom Hopper), Diego (David Castañeda), Allison (Emmy Raver-Lampman), Lila (Ritu Arya) e Klaus (Robert Sheehan).

Dall'8 agosto, infatti, è disponibile su Netflix la quarta ed ultima stagione di The Umbrella Academy composta da 6 episodi. Serie tv prodotta dalla nota piattaforma streaming e basata sugli omonimi fumetti scritti da Gerard Way, cantante del gruppo musicale statunitense My Chemical Romance, e disegnati da Gabriel Bà.

The Umbrella Academy grazie a un mix esplosivo di azione, umorismo e dramma ci ha fatto immergere nelle dinamiche di quella che è a tutti gli effetti una famiglia disfunzionale (formata da 7 fratelli adottivi) di supereroi tutt'altro che perfetti. I nostri protagonisti dietro le loro straordinarie abilità si nascondono fragilità, paure e conflitti interiori che li rendono incredibilmente umani e in quanto tali in grado di commettere gravi errori anche se in buona fede.

In quest'ultima grande avventura li ritroviamo nuovamente alle prese con un grosso pericolo da sventare: l'incombere di un'altra potenziale fine del mondo. Riusciranno a far si che non accada?

Sei anni di "normalità" prima dell'inizio della fine

Sei anni dopo gli eventi della terza stagione, gli Hargreeves si ritrovano a vivere vite apparentemente normali.

Privi dei loro poteri, si sono adattati a una realtà più tranquilla ma, in fondo, piuttosto noiosa. Luther fa lo spogliarellista, Viktor gestisce un bar in Canada, Diego è sposato con Lila e hanno tre figli su i quali sono completamente concentrati, Allison è un'attrice di tristi spot pubblicitari, Klaus un ormai ex tossicodipendente in cerca di serenità.

Per quanto riguarda Ben è stato appena scarcerato dopo cinque anni passati in carcere per truffa, l'unico che vive un po' d'azione è Numero 5 che lavora sotto copertura per la CIA, indagando su un gruppo misterioso che sembra conoscere i segreti dell'Umbrella Academy.

In occasione del compleanno della figlia di Lila e Diego i fratelli si riuniscono e tra imbarazzo e battutine nella stessa giornata si ritrovano a dover intraprendere una nuova avventura che li porterà difronte ad una dura realtà da accettare e l'ennesima minaccia da sventare, una volta recuperati i poteri tramite l'inganno.

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Inoltre, un gruppo chiamato "I Custodi", lo stesso su cui stava indagando Numero 5, conviti di vivere nella linea temporale sbagliata, vogliono ripristinare quella originaria ritrovando una ragazza di nome Jennifer che sarà colei che provocherà un evento chiamato catarsi, essenziale per rimettere a posto le cose secondo "la setta". Alla guida di questo gruppo troviamo una coppia di eccentrici personaggi: Gene e Jean interpretati da Megan Mullally e Nick Offerman.

Nuovi villain che seppur brillanti, hanno un moto d'azione che appare forzato e le dinamiche che li riguardano sono inutilmente ingarbugliate, un po' come risulta nel complesso tutta la trama di questa stagione conclusiva, sicuramente emotivamente coinvolgente ma "frettolosa" e poco brillante rispetto alle precedenti.

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Infatti, le prime due stagioni di The Umbrella Academy sono da considerare ad oggi un piccolo gioiellino nella proposta del panorama delle serie tv Netflix Original.

The Umbrella Academy 4: una stagione finale più snella, indebolita dalla ripetitività

The Umbrella Academy 4 si presenta come un tentativo di riportare la serie sui binari della semplicità, dopo l'eccesso narrativo della stagione precedente, ricca anche di tanti, troppi personaggi da gestire, non tutti scritti alla perfezione.

Libera dagli schemi dei fumetti originali, la serie ideata da Steve Blackman cerca di dare una risposta a tutte le numerose domande dello spettatore in modo coerente in soli 6 episodi. Il risultato, tuttavia, è un successo solo parziale.

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La sceneggiatura è indubbiamente più snella e l'umorismo tipico della serie, affidato soprattutto a Klaus e Luther, alleggerisce la trama e la regia è buona, nel complesso anche se gli effetti in CGI non convincono. Tuttavia, le motivazioni che innescano l'ennesima minaccia apocalittica appaiono poco convincenti. I nuovi personaggi come già detto in precedenza, sembrano introdotti quasi a forza, così Jennifer, il suo rapporto con Ben e la minaccia che esso rappresenta.

Il punto più debole però risiede nella scelta degli sceneggiatori di proporre ancora una volta lo stesso svolgersi degli eventi in modo ciclico, scelta funzionale sicuramente per quarto riguarda lo scioglimento finale ma allo stesso tempo poco avvincente e ripetitiva nel plot.

Questa è davvero la fine? La famiglia Hargreeves indubbiamente ci mancherà

Nonostante l'evidente bravura di tutto il cast di attori, i personaggi sembrano non evolvere significativamente nel corso della serie. I loro tratti distintivi e le loro dinamiche relazionali rimangono sostanzialmente gli stessi, anche di fronte a eventi traumatici. Questa staticità potrebbe essere dovuta alla volontà degli autori di mantenere l'identità dei personaggi, ma potrebbe anche essere percepita come una mancanza di profondità.

Per quanto riguarda la ripetizione di eventi e situazioni una chiave di lettura potrebbe essere data guardandola come un riflesso della realtà stessa, dove spesso gli errori del passato vengono ripetuti e le persone faticano a cambiare. Tuttavia, il rischio è quello di creare una sensazione di déjà-vu e di annoiare gli spettatori più attenti.

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Mettendo da parte questi difetti evidenti, la quarta stagione come le altre brilla nei momenti in cui si concentra sulle relazioni tra i personaggi. I legami tra Diego e Lila, così come il rapporto tra quest'ultima e Numero 5, sono i punti di forza della stagione.

In particolare, la sequenza nella metropolitana temporale è toccante e ben costruita e ci fa ricordare tutto ciò che abbiamo apprezzato in questi anni di The Umbrella Academy e dei suoi indimenticabili protagonisti.

In conclusione, il finale è oggettivamente coraggioso, ma lascia alcuni nodi irrisolti che portano ad una conclusione amara, seppur coerente con la natura ciclica della serie, della quale però non possiamo dare per certa la fine definitiva, anzi, lo spazio per un eventuale continuo sembra esserci. Staremo a vedere nel corso del tempo cosa deciderà di fare Netflix.

Voto:

7.5

The Umbrella Academy 4

La quarta stagione di The Umbrella Academy si presenta come un tentativo di chiudere in bellezza una serie che ha saputo conquistare il pubblico con la sua originalità e il suo umorismo cupo e brillante. La trama, seppur più snella rispetto alla precedente, non è esente da qualche incongruenza e il finale, pur emozionante, lascia un retrogusto amaro. I punti di forza della stagione rimangono i personaggi, sempre ben caratterizzati e protagonisti di momenti esilaranti. Tuttavia, la sensazione di déjà-vu è forte. Le dinamiche familiari, le minacce apocalittiche e i viaggi nel tempo sono elementi che si ripetono ciclicamente, rischiando di rendere la narrazione prevedibile ma non meno commovente. Alcune storyline secondarie risultano poco approfondite, lasciando il pubblico con qualche domanda in sospeso e la sensazione in un certo senso rassicurante che questo con la famiglia Hargreeves non è un addio definitivo.

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