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The Vietnam War: una serie televisiva di Ken Burns e di Lynn Novich

VIETNAM! Per qualcuno un baluardo da difendere, costi quel che costi, in nome di un equilibrio geopolitico mondiale, secondo il pensiero dell’allora Casa Bianca e dei suoi alleati, per qualcun altro simbolo di una strenua lotta di liberazione di un popolo, secondo la visione del Vietnam del Nord e dei Viet Cong. Ci troviamo in […]

Di , Archivio articoli della Redazione di Hynerd.it

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VIETNAM! Per qualcuno un baluardo da difendere, costi quel che costi, in nome di un equilibrio geopolitico mondiale, secondo il pensiero dell'allora Casa Bianca e dei suoi alleati, per qualcun altro simbolo di una strenua lotta di liberazione di un popolo, secondo la visione del Vietnam del Nord e dei Viet Cong. Ci troviamo in Indocina e per circa quindici anni (1960–1975) il paese asiatico è stato teatro di una guerra che non solo ha causato migliaia di vittime anche tra la popolazione civile, ma ha deturpato e devastato vaste aree del territorio per l'uso indiscriminato di armi chimiche-biologiche, soprattutto defolianti con il loro contenuto di diossina, causando forti danni ambientali.

Di tutto questo ne parlano in un film documentario, dal titolo The Vietnam War e già disponibile sulla piattaforma Netflix, Ken Burns, noto regista statunitense, e Lynn Novich con cui da tempo ha stretto una proficua collaborazione. Scritto da Geoffrey Ward e narrata da Peter Coyote, la serie composta da 10 episodi per un totale di 18 ore di trasmissione si basa su immagini, documentazione d'archivio, come registrazioni di dichiarazioni pubbliche, ed interviste a storici, a reduci americani e a testimoni in cui i protagonisti veri sono tutti coloro che hanno partecipato in prima persona e a vario titolo al conflitto. Si tratta dei soldati, degli oppositori al regime del Vietnam del Sud con i loro cortei, degli uomini politici e delle loro famiglie, della gente comune a volte vittima di attentati.

Dal punto di vista tecnico, è apprezzabile la dinamicità della narrazione con cui si svolge, ottenuta grazie proprio al cosiddetto effetto Ken Burns, dove vengono associati zoom e movimento su fotografie, e alla ricostruzione di eventi sia di fatti ufficiali che di storie personali. Molto belle sono le musiche di accompagnamento tipiche di quel periodo cantate e suonate da artisti come Bob Dylan, Johnnie Wright, The Animals, Barry McGuire, The Byrds, Wilson Pickett, Simon & Garfunkel, Jimi Hendrix, per citarne alcuni.

Un lavoro, dunque, ben fatto, decisamente coinvolgente con notizie anche inedite che cerca di raccontare in modo meticoloso una pagina indimenticabile e tragica dello scontro tra due civiltà.

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