The Witcher: La serie TV riceverà uno spin-off
L’universo fantasy di Geralt si espande verso un nuovo spin-off per la serie TV di The Witcher.
Il noto universo fantasy di The Witcher continua la sua espansione con nuovi ed entusiasmanti progetti. Dopo l'iniziale debutto nella scena del videogioco basato su Geralt di Rivia e l'arrivo della serie TV nel 2019, Comic Book annuncia l'esistenza di un nuovissimo spin off della saga.
Ispirata dal genio dell'autore polacco Andrzej Sapkowski, la serie TV sbarcata sulle piattaforme nel 2019 racconta le gesta di Geralt, un cacciatore di mostri mutante dagli incredibili poteri, deve combattere per salvare le specie pacifiche da quelle bellicose.
Non sono ancora noti i dettagli di questo nuovo spin-off, il quale sembrerebbe essere ancora in una fase embrionale. Ciò che sappiamo al momento è che la serie sarà basata sulla storia di "un famigerato gruppo di giovani disadattati nilfgaardiani chiamati Rats". Questi personaggi traggono la loro ispirazione dall'opera di Sapkowski ed appariranno nella terza stagione dello show.
L'universo di The Witcher non vede in questo nuovo progetto il suo unico orizzonte di espansione però. Infatti, proprio il 25 dicembre di quest'anno vedremo il debutto di un altro spin-off, dal titolo The Witcher: Blood Origin. In questa narrativa, ambientata mille anni prima della saga originale, vedremo sette reietti del mondo degli elfi riunirsi in un'avventura volta a fermare un potere inarrestabile.
Nel frattempo i fan di Geralt sono ancora divisi a causa dell'a perdita dell'abbandono dell'attore Henry Cavill, il cui ruolo verrà interpretato dalla star Liam Hemsworth. La vicenda ha avuto un impatto mediatico talmente vasto che perfino Doug Cockle (doppioatore di Geralt nella saga videoludica) si è detto rammaricato.
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Beh, penso che sia davvero triste. E ci sono molte persone che speculano sui motivi per cui ha deciso di andarsene, ma qualunque sia il motivo, penso che sia triste, perché Henry ha fatto un lavoro favoloso come Geralt di Rivia.
Doug Cockle in un'intervista ad Eurogamer