Veleno, Recensione del cortometraggio di Wes Anderson

Veleno, il quarto ed ultimo cortometraggio di Wes Anderson per Netflix, è forse anche il migliore.

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Veleno, quarto ed ultimo cortometraggio di Wes Anderson per Netflix, è ora disponibile in streaming sulla piattaforma. Le quattro storie raccontate in questa maratona dal regista sono tutte riadattate a partire dallo scrittore per ragazzi Roald Dahl. Non è la prima volta che Wes Anderson utilizza le sue storie, infatti, uno dei suoi più grandi successi, Fantastic Mr. Fox, deriva proprio dalla penna di Dahl.

Oltre ai cortometraggi per Netflix (di cui potete leggere qui le altre recensioni, a partire da La meravigliosa storia di Henry Sugar), vi ricordiamo che in contemporanea è uscito nella sale italiane anche Asteroid City, il nuovo lungometraggio del regista che tanto sta facendo discutere.

Non è la paura essa stessa il veleno?

Veleno, quarto cortometraggio di questa serie, vede come protagonista Harry Pope in balia della paura: siamo in India durante il periodo di comando britannico e Timber Woods, amico di Harry e nostro narratore, ci porta all'interno della camera dove si trova Pope. Quest'ultimo è fermo, immobilizzato sul letto e suda freddo.

Harry spiega che un serpente velenoso si trova in quel momento all'altezza del suo stomaco, sotto le coperte, e chiede a Timber di chiamare un medico. Preoccupato, l'amico chiama il dottor Ganderbai. Una volta arrivato sul posto, Woods e Ganderbai cercano una soluzione al problema, provandole tutte pur di soccorrere Harry.

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La forza dell'immaginazione

Veleno è probabilmente il cortometraggio più riuscito dei quattro. Indiscutibilmente la recitazione qui è fondamentale: un esaltante Dev Patel è il perfetto narratore che, come la voce di una lettura vera e propria, ci inserisce in un mondo da noi lontano, portandoci ad immaginare ciò che sta accadendo. L'immaginazione e la convinzione sono infatti i protagonisti di questo corto, oltre alla paura. Harry è convinto che ci sia un serpente sul proprio stomaco, talmente tanto da bloccarsi e non reagire, proprio come il meccanismo che qualsiasi paura innesca in noi.

Oltre a Dev Patel, anche Benedict Cumberbatch e Ben Kingsley svolgono un ottimo lavoro, adattandosi perfettamente a quella che è una vera e propria combustione di arti, tra cinema e teatro. La regia infatti è caratterizzata spesso da piani sequenza che ci portano da una stanza all'altra della casa, come se fosse di cartone, come se fosse finzione. Ma cosa accade quando l'immaginazione si accende? Che si ha paura di un serpente senza avere la certezza che sia lì. Noi, proprio come Harry, veniamo totalmente coinvolti in una storia che, seppur palesemente "finta", ci fa rimanere sulle spine, immobili in attesa di una soluzione.

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7.5

HyRank

Veleno

Veleno è probabilmente il migliore dei quattro cortometraggio di Wes Anderson per Netflix. La forza dell'immaginazione innesca in noi, come nel protagonista, la paura e la tensione per qualcosa che, in fondo, sappiamo non esistere. Il cast e la scenografia sono essenziali al cortometraggio, che fa di loro i mezzi per realizzare una vera e propria fusione tra arti, tanto vicine quanto lontane.

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