Venom: The Last Dance, Recensione: poteva andare peggio (ma anche meglio)

Venom: The Last Dance conclude in maniera dignitosa una saga che più di così proprio non riesce a fare.

Una scena dal film, Venom: The Last Dance.

Venom: The Last Dance è il migliore della trilogia, dove per "migliore" intendiamo il meno peggio. Non era certo difficile fare meglio di Venom - La furia di Carnage, così come fare un terzo film che eguagliasse quanto meno il primo, ma va dato a Cesare quel che è di Cesare e questo capitolo finale il suo dovere lo fa.

I fan della saga quindi non potranno che essere contenti, dopotutto non dobbiamo dimenticare che il suo predecessore è stato, con 90,1 milioni nel weekend di debutto, la migliore apertura ai tempi della pandemia. Venom: The Last Dance è per loro: non si snatura, corregge il tiro del secondo film e aumenta l'emotività.

Venom: The Last Dance, di cosa parla?

Venom: The Last Dance, diretto da Kelly Marcel, è il terzo capitolo della saga che segue le avventure di Eddie Brock, interpretato da Tom Hardy, e del simbionte alieno Venom, che coabita con lui. Stavolta, Eddie e Venom sono in fuga da ben due minacce, essendo ricercati sia dalle forze dell’ordine che da creature aliene inviate da Knull.

I due intraprendono un viaggio tra Las Vegas, New York e Area 51, dove con diversi simbionti a loro supporto dovranno prendere un'ultima, sofferta, decisione. Nel cast, oltre a Tom Hardy, ci sono anche Chiwetel Ejiofor e Juno Temple.

Una scena dal film di Venom: The Last Dance. 10084578
Una scena dal film di Venom: The Last Dance.

Il solito schema?

Come dicevamo, Venom: The Last Dance rimane coerente con i restanti film della trilogia, adottando lo stesso schema narrativo e scenico. Eddie è la parte razionale, Venom è puro istinto e la coabitazione di questi due sentimenti opposti nello stesso corpo porta inevitabilmente a gag, a volte riuscite, a volte meno. Niente di diverso rispetto quindi a quanto già visto e viene da sé comprendere come questo film sarà apprezzato da chi ha apprezzato i precedenti.

Indubbiamente, però, ci sono dei passi avanti rispetto al secondo film. Venom: The Last Dance dura circa 1 ora e 50 minuti, durata che gli consente di mantenere un ottimo ritmo dall'inizio alla fine, evitare giri a vuoto e fare quello che un film come questo deve fare, intrattenere. Tanta azione, una discreta varietà di simbionti e pochi spiegoni gli permettono di tenere alla poltrona anche spettatori non affezionati, o che addirittura non hanno visto i precedenti film. In più, è un film sui supereroi che si conclude davvero, e questa sensazione mancava da un po' in questo genere.

Una scena dal film, Venom: The Last Dance. 10086575
Una scena dal film, Venom: The Last Dance.

D'altro canto, la durata non permette chissà che approfondimenti sui nuovi personaggi, come quello della dottoressa Payne, interpretato da Juno Temple. In ogni caso, crediamo sia giusto così, visto che di scienziati che studiano alieni ne abbiamo visti fin troppi in film di supereroi e la loro figura è ormai pressoché la stessa. Anche questa è una scelta che dimostra consapevolezza di quel che si sta facendo e della vera essenza del film, oltre che del suo pubblico. Venom: The Last Dance non vuole spacciarsi per quello che non è.

CGI altalenante e Tom Hardy è ancora sfatto

Anche dal punto di vista degli effetti visivi e delle interpretazioni non ci sono grosse differenze rispetto ai passati film della trilogia. La CGI continua ad avere alcuni momenti di imbarazzo, ma non è del tutto da buttare e probabilmente spendere soldi per una CGI migliore non avrebbe aiutato il film, quindi che senso avrebbe avuto? Una scelta quindi comprensibile dal punto di vista produttivo.

Tom Hardy è ancora il solito Eddie che abbiamo visto negli altri due film. Costantemente sfatto, un pizzico più emotivo e in cerca di un equilibrio che mai troverà. Vogliamo vedere la saga di Venom così per Tom Hardy, una sorta di valvola di sfogo per un ruolo in cui tutto deve fare tranne che il belloccio o il maschio alpha della situazione, solo un povero disgraziato che deve tenere a bada un simbionte che si nutre di umani, niente di più.

Una scena dal film, Venom: The Last Dance.

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Venom: The Last Dance

Venom: The Last Dance è il migliore della trilogia, dove per "migliore" intendiamo il meno peggio. Venom: The Last Dance rimane coerente con i restanti film della trilogia, adottando lo stesso schema narrativo e scenico. Un ritmo serrato e senza perdite di tempo gli permette di essere un passettino avanti ai predecessori. Il poco approfondimento dei nuovi personaggi e la CGI altalenante contano poco in un film che non si vuole spacciare per quello che non è.

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