Logo BackgroundDecorative Background Logo.

The Asunta case: la vera storia dietro la serie Netflix

The Asunta case: la vera storia dietro la serie Netflix

The Asunta case è una nuova miniserie tv Netflix, disponibile sulla piattaforma dal 26 aprile, composta da sei episodi e che sta riscuotendo grande successo in diverse nazioni. Attualmente The Asunta case è al secondo posto tra i titoli più visti del momento in Italia dopo Baby Reindeer, che si può considerare il vero fenomeno del momento (anch'essa basata su di una storia vera).

La miniserie Neflix di produzione spagnola cavalca l'onda di un genere molto in voga, quello dei prodotti audiovisivi (e podcast) ispirati e che raccontano fatti di cronaca o storie di true crime, raccontando uno dei casi d'omicidio più scioccanti avvenuti in Spagna.

In questo caso, si parla di quello di Asunta Basterra, una giovanissima ragazza spagnola di origine cinese trovata morta in Galizia il 22 settembre del 2013, poco prima del suo tredicesimo compleanno.

Nel cast, sotto la regia di Jacobo Martínez, troviamo María León, Candela Peña, Tristán Ulloa e Javier Gutiérrez.

The Asunta case: chi era davvero Asunta Basterra?

Asunta Basterra, quella reale, alla quale si ispira The Asunta case, era originaria di Yongzhou, nella provincia di Hunan, in Cina, nata nel 2000 con il nome di Yong Fang. A soli 9 mesi venne adottata da una coppia che risiedeva nelle vicinanze di Santiago de Compostela, Rosario Porto Ortenga, un avvocato, e Alfonso Basterra, un giornalista. Quella di Asunta fu la prima adozione internazionale della Galizia.

La vita della ragazzina sembrava procedere con i suoi genitori adottivi serenamente fino al 21 settembre 2013, quando i due ormai ex coniugi (la coppia si è separata nel 2012) segnalano la scomparsa di Asunta, la quale viene ritrovata morta il giorno seguente un bosco nei pressi di Teo, in provincia di La Coruña, in Galizia, dove viveva insieme alla mamma.

Default description

Stando al medico legale, la morte di Asunta è stata causata da asfissia. Inoltre, nel suo stomaco sono state rinvenute ben 27 pillole di Lorazepam, un dosaggio che superava di nove volte quello considerato elevato per soggetto un adulto.

Le indagini che portarono all'arresto dei genitori

Le indagini della polizia si concentrano immediatamente verso Rosario e Alfonso. I sospetti nei confronti dei due genitori scossero profondamente la città e il paese intero. Cosa avrebbe potuto spingere due genitori a compiere un gesto così atroce verso la propria figlia?

Quasi immediatamente i sospetti delle forze dell'ordine si sono rivelati purtroppo più che fondati. Molto presto Rosario è stata messa sotto fermo giudiziario, accusata di omicidio a causa delle incongruenze gravi e delle contraddizioni del suo racconto. Il 25 settembre, pochi giorni dopo, la stessa sorte è toccata ad Afonso.

Nel 2015 il tribunale ha rilasciato la sentenza definitiva giudicando colpevoli i genitori adottivi di Asunta. Secondo quanto ricostruito in aula, la coppia avrebbe drogato la figlia adottiva periodicamente per tre mesi per poi, quella sera di settembre, soffocarla e disfarsi del suo corpo. Entrambi hanno sostenuto la loro innocenza, ma sono stati condannati a 18 anni di carcere. La donna si è suicida in carcere dopo svariati tentativi nel 2020.

Le ipotesi sul movente sono diverse, una suggerisce che i due potrebbero aver cercato di ottenere l'eredità lasciata dai genitori di Rosario alla nipote, un'altra considera Asunta come un ostacolo a un matrimonio che probabilmente era più sereno prima della sua nascita. Non è da escludere nemmeno che il crimine possa essere stato di natura sessuale.